Rete De.Co. Italia
L’Associazione Italiana per la valorizzazione dei prodotti a denominazione comunale, in sigla “Rete De.Co. Italia”, nasce per dare concretezza alle aspettative di tanti Sindaci e Amministratori locali che, nell’ultimo decennio, hanno aderito con entusiasmo al Progetto, proposto dall’Anci sulla base delle intuizioni di Luigi Veronelli, e in seguito si sono resi conto della sua operatività limitata, per vincoli normativi e per mancanza di un serio progetto unitario di marketing territoriale.
La RETE De.Co., pur non sminuendo il ruolo dell’Ente Comune, pone al centro dell’attenzione le aziende, anche piccolissime o micro, alle quali viene offerta la possibilità di risolvere, gratuitamente attraverso i Partner del progetto, tutti i problemi relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, alle certificazioni dei prodotti ed alla commercializzazione attraverso le piattaforme di commercio elettronico.
PROMOTORI
Promotori della RETE De.Co. sono :
ES.A.AR.CO - Confederazione Esercenti Agricoltura Artigianato e Commercio
C.E.P.A. – Confederazione Europea Professionisti ed Aziende
E.N.B.L.I – Ente Nazionale Bilaterale Lavoro e Informazione
E.C.I. – Istituto Europero di Certificazione
Camera di Commercio Italo.Maghrebina
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Documentazione sul Progetto De.Co.
Per approfondire ulteriormente le tematiche relative ai Prodotti a denominazione comunale ed alla organizzazione della Rete Deco Italia è possibile richiedere l'invio di una cartella di documenti all'indirizzo
documenti@retedecoitalia.it
La cartella contiene i seguenti file:
documenti@retedecoitalia.it
La cartella contiene i seguenti file:
- Relazione De.Co.
- Progetto Rete De.Co.
- Delibera tipo per l'Istituzione dellaDe.Co.
- Regolamento Comunale Tipo
- Brochure Ente Certificatore
- Brochure Ente di Formazione
- Loghi della Rete De.Co.
Il noto giornalista Gino Vero-nelli, cultore dell’enogastrono-mia italiana, fu il primo a sostenere che i prodotti tipici sono l’essenza e l’emblema del territorio comunale dal quale provengono; li definì “prodotti a denominazione comunale” da valorizzare opportunamen te in quanto, questi prodotti, non avendo le caratteristiche richieste dalla normativa comunitaria, non avrebbero potuto fregiarsi dei marchi di tipicità e di qualità europei DOP, IGP, STG.
L’intuizione di Veronelli venne accolta dall’ANCI che propose il “Marchio D.E.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) ed il format per le delibere di consiglio comunale per l’approvazione e l’istitu- zione delle De.c.o. nei singoli comuni.
L’idea della Denominazione Comunale di Origine si diffuse rapidamente, ma venne bloccata sul nascere dal Ministero dell’Agricoltura per presunta incompatibilità con le norme comunitarie sulla denominazione di origine. Veronelli ed i suoi seguaci cercarono di giungere ad una soluzione compro-missoria col Ministero, che nel 2005 si manifestò con la volontà di attribuire a questi prodotti, tipici ma privi di tutela e riconoscimento normativo, la Denominazione Comunale (privata della parola “origine”) che doveva fungere da strumento di valorizzazione e marketing territoriale, con l’obiettivo di censire le produzioni caratteristiche di un territorio.
L’idea della Denominazione Comunale di Origine si diffuse rapidamente, ma venne bloccata sul nascere dal Ministero dell’Agricoltura per presunta incompatibilità con le norme comunitarie sulla denominazione di origine. Veronelli ed i suoi seguaci cercarono di giungere ad una soluzione compro-missoria col Ministero, che nel 2005 si manifestò con la volontà di attribuire a questi prodotti, tipici ma privi di tutela e riconoscimento normativo, la Denominazione Comunale (privata della parola “origine”) che doveva fungere da strumento di valorizzazione e marketing territoriale, con l’obiettivo di censire le produzioni caratteristiche di un territorio.